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VALLE DEL SARCA

VALLE DEL SARCA

LA VALLE DELLE EMOZIONI

Molto prima degli ultimi trentacinque anni, quando il fenomeno dell’arrampicata sportiva ha contribuito a diffondere la notorietà, aveva riempito il cuore di poeti, pittori, viaggiatori, nobili.

Qualcuno l’ha anche definita, tra quelle di bassa quota, la più bella che esista.

Superlativi a parte, credo si tratti, senza dubbio, di un luogo carico di meraviglia.

Tutto ciò che appare, facendone un insieme incantevole, è infatti estetico ed elegante: il susseguirsi chilometrico di pareti rocciose d’ogni dimensione, la Rocca del Castello di Arco, il fiume Sarca, l’appartata valletta di Laghel. I vastissimi frutteti e vigneti che ne tappezzano le terre di fondo, i boschi di faggio, il piccolo Lago di Toblino, le marocche di Dro. Persino i suoi benefici venti, il Pelér e l’Ora. Quando soffiano, magari nelle belle giornate invernali, danno una luce ed un rilievo tutti particolari a qualunque colore: le tinte pastello delle rocce, il verde dei pini, l’azzurro mutevole delle acque del Sarca o dei due minuscoli laghi di Cavedine e S.Massenza. Tutto prende vita e si scalda, creando un’atmosfera magica, di quelle che si portano dentro, che accompagnano i momenti di certe giornate e che ognuno si augura nuovamente di respirare. Anche quando sono trascorsi vent’anni dalla prima volta in cui, immobile, te ne riempivi gli occhi.

Tutti ne possono godere, salendo le infinite vie che, negli anni, molti amanti della verticale hanno voluto disegnare.

Da un pulpito di sosta, lungo una levigata placconata di calcare, sotto un grande strapiombo, da una comoda cengia, sul bordo di un boschetto sospeso. Prospettive ed angolazioni che non cambiano la bellezza dello spettacolo offerto, contribuendo, anzi, a dare continuità a quel filo delle emozioni che qualcuno oggi troppo spesso smarrisce.

Accomuna ed unisce ogni frequentatore: appassionato del monotiro o del vione lungo e complesso, ricercatore dell’itinerrio moderno e sicuro o della salita alpinistica, estimatore dell’alta difficoltà o del puro divertimento.

Arrampicare in un tripudio di luci, colori, atmosfere ed emozioni simili, diventa esperienza unica e carica i movimenti, le fatiche, i rischi, le ore in parete, di un valore ed un significato sempre nuovi, continuamente essenziali e vissuti.

Inenarrabili, con semplici parole, all’alpinista che nel suo cammino, non ha mai conosciuto l’intensità delle magie della Valle.

 

Written by admin

July 15th, 2011 at 2:01 pm

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