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vie d'arrampicata

Via Livanos, Cima Su Alto

 

                                                       CIMA  SU  ALTO M. 2951 -  PARETE NORD-OVEST

 

DATA RIPETIZIONE: 2-8-2004

NOME VIA: Diedro Livanos (G.livanos-R.Gabriel, 10/11/12-9-1951)

DIFFICOLTA’: VI/A1/A2

SVILUPPO: 750 m.circa (400 per lo zoccolo e 350 per il diedro superiore)

MATERIALE: Portare nuts e friends (raddoppiando le misure grandi), una scelta di chiodi vari e numerosi cordini.

TEMPO DI SALITA: 10.45 h.

COMMENTO: Via molto impegnativa e di grande soddisfazione, si presenta come un lungo e grande diedro giallo, da salire con progressione atletica ed a tratti molto faticosa. Molto duro il tratto del tetto. Per anni è stata considerata una delle vie più dure del Civetta e delle intere Dolomiti. Nonostante oggi pare abbia perso interesse, rimane sempre una via di assoluto rispetto e riservata ad alpinisti con consolidata esperienza e capacità! La roccia, al contrario di quanto letto su alcune pubblicazioni di montagna, non è così terribile. E’ decisamente friabile in alcuni brevi tratti e lungo il tiro finale, piuttosto brutto e pericoloso, tuttavia nel complesso può definirsi discreta. La chiodatura in posto è discreta, sia nel numero delle protezioni che nell’affidabilità. Indispensabili friends di grandi dimensioni, considerata l’inutilizzabilità dei tanti vecchi cunei in fessura. Via assolutamente da ripetere!

AVVICINAMENTO: Dal rif. Tissi si raggiunge il punto più basso dello sperone che compone lo zoccolo e lo si sale stando sulla zona di sx, per circa 150 m. Poi si oliqua verso dx in direzione di un camino, lungo 60 m. Si sale il camino e si obliqua ancora verso dx, entrando nel colatoio prncipale che scende dalla parete principale. Quando questo è bloccato da grandi strapiombi, si traversa (friabile..) a dx per 30 metri circa. Si continua a salire per caminetti e fessure, leggermente a sx della verticale del gran diedro giallo (80 m. con passi di IV+ ed uno strapiombino di V), sino ad una caverna. Bivacco dei primi salitori. Qui si attacca la via vera e propria.

DISCESA: Dalla cresta finale, si scende direttamente sul versante est, seguendo alcune tracce e si raggiunge (attenzione a non scendere troppo!) la grande banca detritica che conduce verso il Giazzer. La si percorre sino al termine, dove si incontra il bivacco Tomè (noi vi abbiamo dormito e siamo poi scesi il giorno successivo). Da qui ci si porta sul Giazzèr e si scende (fare attenzione a tratti ghiacciati) superando alcuni salti, sino alla terrazza mediana ben visibile. Verso sx ci si collega alle tracce che scendono dalla vicina Cima della Busazzza e per esse si raggiunge il rif. Vazzoler. In tutto circa 4 h.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Written by beppe

July 26th, 2011 at 8:27 pm

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