Via Soldà-Bertoldi, Prima Torre del Sassopiatto
PRIMA TORRE DEL SASSOPIATTO M. 2691 - PARETE NORD-EST
DATA RIPETIZIONE: 28-10-2007
NOME VIA: “Via Soldà” (G. Soldà-F.Bertoldi, 23-24/7/1936)
DIFFICOLTA’: VI
SVILUPPO: 400 m. circa
MATERIALE: Portare una serie di nuts e friends, alcuni chiodi vari e cordini in kevlar per clessidre.
TEMPO DI SALITA: 4,40 h.
CORDATA: Filippo Nardi- Beppe Prati- Beppe Lupezza
COMMENTO: Salita alpinistica molto interessante, non particolarmente difficile, ma con tratti di un certo impegno, come il primo e secondo tiro o come la fessura gialla di VI. Occorre prestare attenzione all’esatta individuazione del percorso e alla roccia, a tratti, un po’ friabile. La chiodatura in posto è piuttosto ridotta, per cui risultano molto utili nuts e friends oltre ai soliti cordini in kevlar. Inserita, tra l’altro, in un contesto ambientale favoloso, questa via meriterebbe migliori allori, rispetto a quanti non ne abbia ricevuti sino ad oggi!
AVVICINAMENTO: Dal rif. Vicenza si segue per un breve tratto il sentiero per la ferrata O. Schuster, poi senza via obbligata, attraversando verso dx la conca di detriti, ci si porta alla base della parete. Si attacca pressochè al centro della parete, appena a sx di una zona di rocce giallstre e strapiombanti. 0,15 h.
DISCESA: Dalla cima si segue la cresta verso sud-est sino ad un primo ancoraggio di calata. Calata da 25 m. Si scende lungo l’evidente canalone in direzione est, spostandosi in basso verso dx, in un altro canalino parallelo, per poi ritornare in quello principale. Sopra un grande masso incastrato si trova un nuovo ancoraggio. Calata da 50 m. Poi altra calata da 25 m. arrivando in un punto dove il canalone si allarga. Scendere per pietrame tenendo la dx, quindi per facile tratto di canale, fino sopra ad un nuovo grande masso incastrato. Calata da 50 m., nel vuoto, sino alla base del canale. In breve al sentiero ad al rif. Vicenza. Circa 1.30 h.
Science is usually considered to become a method of hypothesis, observation, experiment, measurement and recording to produce a precise result (observation is described as write a summary the each day observations of nature). Experiments are created to test hypotheses or to confirm the observations that have been previously created. When scientists conclude that an experiment yields a considerable outcome that is definitely not doable by chance, that outcome is then referred to as a “probability. ” This probability is usually either zero or it might be one hundred %. In countless circumstances, it’s not possible to measure the outcome of an experiment or measure its precision. That is where science misconceptions come into play.