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vie d'arrampicata

Via Supermatita, Sass Maor

 

 

 

                                                                                                              SASS  MAOR  M. 2812  -   PARETE  EST

 

 

DATA RIPETIZIONE: 22-23/8/2022

NOME VIA: Via “Supermatita” (M. “Manolo” Zanolla – P.Valmassoi, agosto 1980)

DIFFICOLTA’: VII, con un tratto di VII+ nella parte alta

SVILUPPO: 1200 m. circa

TEMPO DI SALITA: 15 h effettive, suddivise in due giorni (9 ore il primo, 6 ore il secondo). Un bivacco in parete, in un buco, all’altezza del Castello di Onix.

MATERIALE:  In posto, come noto, il materiale è veramente poco, considerato il notevole sviluppo. Alcune soste hanno 2 chiodi, alcune uno solo, altre sono su clessidra ed altre ancora da attrezzare. Solitamente si rinforzano o attrezzano abbastanza facilmente con friends (Totem o Alien). Lungo i tiri occorre, salvo in certi tratti sporadici con alcuni chiodi, proteggersi con friends, nuts e tricams. Noi abbiamo portato: una serie completa di friends Totem + un 3 BD, alcuni friends Alien (……), qualche nuts, alcuni tricams e una decina di chiodi assortiti ( utilizzati 4)

CORDATA: Filippo Nardi – K. Brenner

COMMENTO: Via superlativa! Il sogno di un’intera vita alpinistica. E’ occorso attendere il momento propizio, la combinazione di una serie di aspetti, ma al termine ci siamo riusciti ed ha avuto un sapore indefinibile!  Una salita completa, di quelle che ti inchiodano fisicamente e, soprattutto mentalmente, dal primo all’ultimo tiro. Tiro dopo tiro, ci si rende conto di quanto fosse visionario Manolo all’epoca e di cosa significhi essere un fuoriclasse! Vista la notevole diversità tra la parte inferiore della Banca Orba e quella superiore, è inevitabile affermare che si tratta di due vie racchiuse in una. Bella roccia, a tratti ottima, sulle placche sotto, roccia discreta, spesso delicata , in alto, salvo il tratto finale che porta in vetta, dove ritorna compatta. Tre i tiri particolarmente complicati: impegnativi per la testa, il fisico e la ricerca dell’adeguato e sicuro posizionamento del materiale con cui proteggersi. Dalla punta del Castello di Onix (dove noi abbiamo bivaccato), ci si scalda su un bel tiro che sale un muro rosso e nero; i tre tiri successivi sono quelli chiave. Due sono definiti, da alcuni ripetitori, di roccia pessima. Nella mia lunga esperienza dolomitica, tiri simili ne ho già saliti parecchi, tuttavia la difficoltà di protezione, unita a quella tecnica, ne fanno un banco di prova molto, molto impegnativo. Dopo questi, si torna a respirare; la roccia si ripresenta discreta all’inizio e molto buona dopo, sino in cima. Un’esperienza meravigliosa, da affrontare solo con notevole e consolidata preparazione psico-fisica. Mi auguro che il nostro schizzo possa contribuire, almeno in parte, ad aiutare tutte le cordate che vorranno affrontare questo viaggio estremamente impegnativo, ma anche profondamente appagante!

AVVICINAMENTO: Dalla località Cant del Gal, si segue il normale avvicinamento per il Sentiero del Cacciatore. Raggiunti i primi metri del cavo d’acciaio dello stesso, si risale verso destra l’evidente canale alla base della parete ( grandi blocchi  della frana avvenuta alcuni anni fa), sino ad una zona di fessure, sotto all’evidente grande strapiombo scuro, posto un centinaio di metri in alto. Circa 1.45 h.

DISCESA: Per la via normale prima e per il sentiero del Cacciatore poi, sino al Cant del Gal. Noi, complici sicuramente la stanchezza ed i crampi continui, abbiamo impiegato circa 4 h.

Written by filippo

December 4th, 2022 at 4:52 pm

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